Pensieri e Sogni Metropolitani

"L'unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare.” – Walt Disney –

LA STRADA DEL CORAGGIO, GINO BARTALI EROE SILENZIOSO , autori Aili e Andreas McConnon

Nella giornata della memoria, ho deciso di dare il mio contributo così.

Buon pomeriggio lettore ,

oggi è mercoledì 27 gennaio 2021, una data o meglio una ricorrenza dolorosa perché si celebra la giornata della memoria, in onore di tutte quelle persone morte ingiustamente a causa delle persecuzioni razziali.

Io seppur non ne abbia le competenze tecniche per poter affrontare il discorso, ho deciso comunque di rendere omaggio a chi in quel periodo in sella alla sua bicicletta è diventato un simbolo di ribellione silenziosa, sto parlando del grande Gino Bartali.

Per iniziare al meglio questo 2021, mi sono messa alla prova portandovi un genere che solitamente leggo e non recensisco ovvero le biografie, devo ammettere quanto a distanza di quasi un anno da quando lessi il romanzo ne ho conservato sempre un doloroso ma allo stesso tempo stupendo ricordo.

Ci tengo a ringraziare mio padre per avermi fatto scoprire Gino Bartali e la sua storia, non mi perdo in altre chiacchiere e vi lascio alla recensione.

LA STRADA DEL CORAGGIO, GINO BARTALI EROE SILENZIOSO

LA STRADA DEL CORAGGIO, GINO BARTALI EROE SILENZIOSO autori Aili e Andreas McConnon

Editrice: 66TH A2ND

Genere biografia

Costo: cartaceo €18

Anno di pubblicazioni del romanzo: 2013

Io possiedo la quarta ristampa del luglio 2017

Acquistato: Feltrinelli di Bologna

Trama:

Durante il biennio fratricida del Novecento italiano, tra il 1943 e il 1944, Gino Bartali percorre decine di volte il tragitto Firenze-Assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti d’identità contraffatti. Per gli ebrei rintanati nei conventi dell’Umbria e della Toscana, quel carico rappresenta l’unica possibilità di salvezza dalla persecuzione nazifascista. Ed è proprio a loro che è destinato, grazie all’attivismo di una rete di soccorso clandestina orchestrata dal cardinale Elia della Costa, amico e guida spirituale di Bartali, allo scopo di favorire l’espatrio degli antifascisti. Negli stessi mesi Gino-al pari dei suoi colleghi costretto all’inattività della guerra, dopo aver vinto il Tour de France a soli 24 anni-offre protezione a una famiglia ebrea i goldenberg, nascondendola in una cantina punto aperte le “ci ha salvato la vita non ne ho il minimo dubbio ” a poi raccontata gli autori Giorgio Goldenberg, all’epoca bambino. la strada del coraggio farebbe arrabbiare Ginettaccio, perché squarcia lo schivo silenzio con cui Bartali – inorridito da ogni forma di economico adulazione – ha sempre voluto proteggere questa inattesa e misconosciuta parentesi della sua vita. Ma il rigore ma è venato di retorica dei fratelli Mcconnon e riconoscimento più sincero che si possa attribuire a un uomo che aperte le “ci ha ridato il nostro onore quando eravamo poveri e sfiniti chiuse le”.

Cosa ne penso del romanzo

Parto dal presupposto che essendo un romanzo biografico di una certa importanza (almeno per me), posso solo raccontarvi brevemente quanto letto e di come si è rafforzata ancor di più in me l’idea che Gino Bartali fosse oltre che un grande ciclista, anche un grande uomo.

Chi è Gino Bartali ? Non è semplice a rispondere a una domanda del genere, in quanto se pur si possa andare su Wikipedia a cercare informazioni nulla sarà come la lettura di questa libro.

Nel romanzo veniamo a conoscenza della vita prima e dopo gli anni della guerra, 1943-1945 di Bartali, anticonformista sin da ragazzo in quanto pur di andare contro il parere del padre diventa un ciclista a tutti gli effetti, impegnandosi ogni giorno a dare sempre il massimo. Ma non solo veniamo a conoscenza anche della sua vita familiare, delle dispute col fratello e di come contro tutti e tutto partecipa alle prime gare ciclistiche fino ad arrivare al Tour de France l’hanno prima dello scoppio della guerra.

Gino ha solo 24 anni quando inizia ad aiutare il vescovo Elia della Costa il quale nasconde diverse persone ebree, che senza quella protezione rischiano la deportazione a causa delle leggi razziali, il ruolo del ciclista è quello di nascondere foto, documenti ecc, nella canna della bici e compiere diversi anzi molteplici viaggi della speranza.Siccome in quegli anni qualsiasi tipo di gara era ferma, lui con la scusa degli allenamenti può spostarsi senza destare sospetti, in tutto questo il nostro protagonista ospita per un certo periodo, all’insaputa anche della moglie una famiglia ebrea nella sua cantina,fino al giorno in cui riescono a scappare. Ma sul finire della guerra, non si sa come venne arrestato, rinchiuso in carcere e torturato, però si salva grazie alla mancanza di prove e ad un aiuto esterno non richiesto da parte di una guardia tedesca il quale mette una buona parola sul ciclista.

Quando viene liberato è costretto a scappare lasciando casa e portandosi dietro solo la famiglia, a guerra conclusa torna nella sua terra e continua la sua vita fino al giorno della sua morte.all’interno del romanzo poi negli anni post bellici ci viene raccontata la sua rivalità con il ciclista Coppi e di come poi con l’avanzare dell’età abbandona il ciclismo.Ad oggi sappiamo che Gino Bartali è stato riconosciuto a Gerusalemme sul muro dei giusti per il suo operato negli anni della guerra.

Approvato consigliato :

Sinceramente io mi sento di consigliarvi questo romanzo, in primis perché eh un racconto tangibile dico me nel periodo nazifascista ci fossero ancora persone con un cuore, poi ovviamente se interessati al periodo questa lettura può aprire nuove visuali.

Inoltre secondo me è una delle migliori biografie scritte su Gino Bartali.

Prima dei saluti mi rivolgo a te mio caro lettore o lettrice.

Se trovi interessante questa recensione o scopri uno di quei libri di cui non potrai più farne a meno, fammelo sapere qui sotto nei commenti, sono sempre pronta per quattro chiacchiere letterali, ma anche se il libro o l’articolo in se non le hai trovate di tuo gradimento, consigliarmi qualche lettura interessante Io sono qui.

Clarissa

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